A.A. 2008-2009
PROGRAMMA DI PREISTORIA E PROTOSTORIA
e
METODOLOGIA DELLA RICERCA ARCHEOLOGICA
Prof. D. Pancucci



Modulo A: Preistoria e Protostoria (2 C.F.U.)


Benché in 16 ore di lezioni sia impossibile trattare compiutamente la preistoria o la protostoria (anche solo italiana o siciliana) – che in verità costituiscono due diverse e vaste discipline - il corso si propone di fornire gli elementi atti alla comprensione della preistoria italiana e lo sviluppo socio-culturale delle genti più antiche d'Italia.
Si forniranno dunque le notizie di base relative al metodo di studio della preistoria e della protostoria e si analizzeranno rapidamente le relative facies di cultura materiale in Sicilia ( con particolare riguardo agli aspetti tecnici e tecnologici) insieme alle testimonianze scritte che forniscono notizie circa le più antiche popolazioni dell’Isola, allo scopo di evidenziare il fenomeno di formazione culturale dei Sicani, Siculi ed Elimi.

Testi consigliati:

C. RENFREW, P. BAHN, Archeologia, Teorie, metodi, pratica. Bologna 1995 (Zanichelli) pp. 1-12, 40-55, 274-311.
G. VOZA, La Sicilia prima dei Greci, in Storia della Sicilia I,1, Napoli 1980, pp. 5-42
D. PANCUCCI, Genti e culture nella Sicilia preclassica, in Prima Sicilia, Palermo 1997, pp. 559-565.

Per l'approfondimento della preistoria siciliana si consiglia:
L. BERNABO' BREA, La Sicilia prima dei Greci, Milano, 1958.

N.B. L’opera di L. Bernabò Brea - ancora attuale - necessita tuttavia, a seguito delle recenti scoperte, di precisazioni ed aggiornamenti che saranno forniti nel corso delle lezioni. La frequenza è pertanto necessaria.

Modulo B: Metodologia della ricerca archeologica ( 3 C.F.U.)

E’ noto che l’archeologo si inventa il lavoro!
Benché l’archeologia non sia soltanto “scavo”, l’archeologo in molti casi – nel suo lavoro, che per semplificare consiste nella ricostruzione di alcuni aspetti del passato dell’uomo -, non trova pronti sulla sua scrivania i dati da analizzare e studiare ma, spesso, deve andarseli a cercare sottoterra o anche sott’acqua!
Ovviamente l’archeologo può anche studiare e interpretare elementi già dissotterrati da altri, ma qui mi riferisco ad una ricerca archeologica tipo, che partendo dall’indagine sul campo e/o sui testi scritti, qualora esistano, attraverso lo scavo porti al ritrovamento di oggetti e monumenti da sottoporre a studio e interpretazione.
In effetti, la ricerca sul campo e il successivo studio - benché l’una sia preliminare all’altra - sono soltanto due momenti dello stesso lavoro, dove anzi il primo, gravoso non solo intellettualmente ma anche fisicamente, è di fondamentale importanza per la comprensione dei dati, oltre che di estrema responsabilità, visto che un errore commesso sullo scavo, o un elemento non ben documentato equivale alla perdita di altrettante informazioni.
E’ proprio il caso di dire: chi ben comincia…..
Tenuto conto che la presenza di un operatore del restauro su un cantiere di scavo archeologico è un’esigenza almeno auspicabile, se non indispensabile, e giusta la specificità del Corso di laurea, si vuole, con questa serie di lezioni, mostrare “come l’archeologo opera sul campo” e insegnare quegli aspetti della ricerca che un restauratore deve ben conoscere al fine di collaborare fattivamente con l’archeologo ed evitare errori o confusioni dovute all’ignoranza dei procedimenti di ricerca.,
Si studierà pertanto:
La struttura, il significato e il valore dell’archeologia nel XXI secolo nonché la sua valenza antropologica storia e scientifica; l’utilità dello studio delle fonti scritte, qualora esistano, e l’importanza delle ricognizioni sul terreno quale momento iniziale della ricerca archeologica; come si impianta e come si conduce un cantiere di scavo; i metodi di scavo e la loro evoluzione, i concetti di stratigrafia archeologica e di unità stratigrafica, nonché quelli di cronologia assoluta e relativa; in cosa consiste e come si effettua la documentazione di uno scavo (foto, rilievi, disegni, giornale di scavo, schede U.S. ecc…,).
Si mostrerà inoltre l’utilità delle indagini e delle analisi fisico-chimiche applicate all’archeologia, oltre a quella, ormai imprescindibile del mezzo dell’informatico.


Testi consigliati:
(Si segnalano qui di seguito alcuni testi da cui saranno indicate, nel corso delle lezioni, le pagine da leggere)
E. C. HARRIS, Principi di stratigrafia archeologica, Firenze (La Nuova Italia) 1983
A. CARANDINI, Storie dalla terra, Torino (Einaudi) 1991
A. GUIDI, I metodi dell'archeologia, Laterza, Roma-Bari 1994
D. MANACORDA, E. ZANINI, Lo scavo archeologico dalle origini a oggi, 'Archeo Dossier' n. 35;
G. PRISCO, La conservazione delle aree archeologiche, in Materiali per l’aggiornamento nel restauro, Roma 1998, pp. 13-27
R. FRANCOVICH, D. MANACORDA (a cura di), Dizionario di archeologia. Temi, concetti e metodi, Laterza, Roma-Bari 2000
C. TRONCHETTI, Metodo e strategie dello scavo archeologico, Roma 2003
C. RENFREW, P. BAHN, Archeologia-Teoria, metodi, pratica, Zanichelli, Bologna 2006
D. MANACORDA, Lezioni di archeologia, Laterza, Roma-Bari, 2008.